Nuova Riveduta:

Matteo 23:13

=(Mr 12:40; Lu 11:38-52)
Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare.

C.E.I.:

Matteo 23:13

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci.

Nuova Diodati:

Matteo 23:13

Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; poiché né entrate voi né lasciate entrare coloro che stanno per entrarvi.

Riveduta 2020:

Matteo 23:13

Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente, poiché, né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare.

La Parola è Vita:

Matteo 23:13

Guai a voi, Farisei, e a tutti gli altri capi religiosi! Ipocriti! Perché non lasciate che gli altri entrino nel Regno dei Cieli, ma nemmeno voi vi entrerete! Voi, che fingete di essere santi con tutte le vostre lunghe preghiere in pubblico e per le strade, mentre state sfrattando le vedove dalle loro case. Ipocriti!

La Parola è Vita
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Riveduta:

Matteo 23:13

Ma guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché serrate il regno de' cieli dinanzi alla gente, poiché né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare.

Ricciotti:

Matteo 23:13

Le invettive contro l'ipocrisia dei Farisei
Guai a voi, o Scribi e Farisei ipocriti, perchè serrate il regno dei cieli in faccia agli uomini; così nè vi entrate voi, nè permettete che vi entrino quelli che vengono.

Tintori:

Matteo 23:13

Ma guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, perchè serrate in faccia alla gente il regno dei cieli; chè nè c'entrate voi, nè lasciate entrar chi è alla porta.

Martini:

Matteo 23:13

Ma guai a voi. Scribi, e Farisei ipocriti, perché chiudete in faccia agli uomini il regno de' cieli: imperocché né voi vi entrate, né permettete, che v'entrino quelli, che stanno per entrarvi.

Diodati:

Matteo 23:13

Ora, guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti! perciocchè voi serrate il regno dei cieli davanti agli uomini; poichè voi non entrate, nè lasciate entrar coloro ch'erano per entrare.

Commentario abbreviato:

Matteo 23:13

Versetti 13-33

Gli scribi e i farisei erano nemici del Vangelo di Cristo e quindi della salvezza delle anime degli uomini. È un male allontanarsi da Cristo, ma è ancora peggio allontanare gli altri da Lui. Tuttavia, non è una novità che l'apparenza e la forma della pietà siano fatte da mantello per le più grandi enormità. Ma la pietà dissimulata sarà considerata una doppia iniquità. Erano molto impegnati a trasformare le anime in membri del loro partito. Non per la gloria di Dio e il bene delle anime, ma per avere il merito e il vantaggio di convertire le persone. Essendo il guadagno la loro santità, con mille espedienti facevano sì che la religione cedesse il passo ai loro interessi mondani. Erano molto severi e precisi nelle questioni minori della legge, ma negligenti e sciolti nelle questioni più importanti. Non è lo scrupolo di un piccolo peccato che Cristo qui rimprovera; se è un peccato, anche se è un moscerino, deve essere estirpato; ma il farlo e poi ingoiare un cammello, o commettere un peccato più grande. Sebbene sembrassero essere santi, non erano né sobri né giusti. Siamo veramente ciò che siamo interiormente. Le motivazioni esteriori possono tenere pulito l'esterno, mentre l'interno è sporco; ma se il cuore e lo spirito sono fatti nuovi, ci sarà una novità di vita; qui dobbiamo cominciare da noi stessi. La rettitudine degli scribi e dei farisei era come l'ornamento di una tomba, o la vestizione di un corpo morto, solo per fare scena. L'inganno del cuore dei peccatori si manifesta nel fatto che essi scorrono le correnti dei peccati dei loro giorni, mentre pensano che avrebbero dovuto opporsi ai peccati dei giorni passati. A volte pensiamo che se fossimo vissuti quando Cristo era sulla terra, non lo avremmo disprezzato e rigettato, come fecero gli uomini di allora; eppure Cristo nel suo Spirito, nella sua parola, nei suoi ministri, non è ancora trattato meglio. Ed è giusto che Dio abbandoni alle concupiscenze del cuore coloro che si ostinano a soddisfarle. Cristo dà agli uomini il loro vero carattere.

Riferimenti incrociati:

Matteo 23:13

Mat 23:14,15,27,29; Is 9:14,15; 33:14; Zac 11:17; Lu 11:43,44
Mat 21:31,32; Lu 11:52; Giov 7:46-52; 9:22,24,34; At 4:17,18; 5:28,40; 8:1; 13:8; 1Te 2:15,16; 2Ti 3:8; 4:15

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